IL CIELO IN SOFFITTA
Il 24 gennaio, gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Ripi si sono recati presso il Cinema Teatro Nestor di Frosinone, per assistere allo spettacolo “Il cielo in soffitta”.
La sala era gremita di studenti di diverse scuole della provincia di Frosinone, accompagnati dai rispettivi docenti.
Lo spettacolo, proposto dalla compagnia teatrale “La Mansarda Teatro dell’Orco”, si propone di offrire al suo pubblico uno spaccato della vita di Anna Frank nel rifugio ad Amsterdam, insieme alla famiglia van Pels.
Quattro gli attori in scena che con grande maestria hanno interpretato i ruoli di Anna Frank, suo padre Otto, Peter van Pels e sua madre Auguste
Peter è un ragazzo di sedici anni, dotato di carattere forte e combattivo, che protesta e si ribella quando i genitori gli ripetono di continuo che deve sentirsi fortunato: non è fortunato chi deve rinunciare ad essere un uomo libero, chi è costretto a nascondersi a causa della propria identità. Peter conosce Anna e all’inizio la considera una ragazza troppo solare e ottimista. Poi, però, con il passar del tempo tra i due nasce un’ amicizia speciale. Il padre di Anna però avverte Peter: non vuole che tra loro nasca qualcosa. Ma i sentimenti del giovane sono più forti di lui, che non riesce a nascondere ciò che prova e che scopre essere ricambiato. E così i due si confessano tutto il loro amore tramite un bacio. Anna e Peter rappresentano tutti i giovani ebrei privati del loro futuro, costretti a vivere la propria adolescenza costruendo progetti di vita mai realizzati.
Lo spettacolo si colloca all’interno delle celebrazioni per la “Giornata della memoria”: intende denunciare le crudeli condizioni di vita cui furono sottoposti gli Ebrei ad opera del regime nazista, nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, attraverso una rivisitazione della storia di Anna Frank. La ragazza e il suo amico Peter diventano simbolo delle atrocità commesse dal regime nazista ai danni del popolo ebraico e testimoniano il dolore di chi è condannato a perdere la propria vita, la propria libertà e dignità umana, rinunciando ai propri sogni, a causa di una folle ideologia.
Lo spettacolo, proprio nello spirito della Giornata della Memoria, ci invita a ricordare e a riflettere, affinché tutto ciò non accada mai più. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di scegliere la via della pace, del rispetto reciproco, della solidarietà e della giustizia perché simili orribili pagine di storia non debbano mai più essere riscritte.
Classe IIIA, Secondaria Torrice
Lettera di Anne Frank a Peter
27 Gennaio 1948
Caro Peter,
spero che tu ora sia libero dall’odio che mostravi durante quei giorni trascorsi insieme nell’alloggio segreto.
Ho visto scene in quel campo che nessuno avrebbe mai immaginato potessero esistere: bambini portati via dalle proprie famiglie, uomini e donne separati, in lacrime per il fato che gli era stato assegnato.
Ho visto volti spegnersi, uomini esausti sorridere per confortare chi stava per abbandonare l’idea che ci fosse speranza di libertà.
La speranza stava abbandonando anche me, dopo che mi avevano separato dai miei genitori.
L’ultimo punto di riferimento rimasto era mia sorella, che purtroppo, come me, si è ammalata e guardarla soffrire così, lasciandosi andare, faceva spegnere sempre di più la luce che era in me, e mi generava il desiderio di raggiungerla, nonostante la paura di avere una fine atroce, straziante e inaudita, come accadeva ogni giorno a migliaia di miei coetanei.
Ora che sono qui con mia madre e mia sorella, mi chiedo se il diario, a cui tanto tenevo, è stato pubblicato e se l’amore che provi per me è ancora forte e sincero come una volta.
Dopo tutto ciò che ci è successo e che abbiamo visto, noi qui vittime dell’Olocausto, ci auguriamo che tutto questo non sia dimenticato e che serva da lezione per le generazioni future, per non commettere mai più gli stessi errori.
Saluti dalla tua amica Anne Frank
Classe IIIB, Secondaria Torrice
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